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Greta Rausa. Dietro la Maschera.

Proseguiamo la nostra serie di interviste con Greta Rausa, 23 anni, Kyu di Kendo.

1) Da quanti anni fai Kendo? A che età hai iniziato a praticare?

Ho iniziato a 21 anni, pratico il Kendo solo da un anno e mezzo, sono una pivellina :D. Ho conosciuto il Kendo alla Shodan di Reggio Emilia dove già praticavo altre arti marziali (NDR: Greta è 1Dan di Aikido e 2Dan di Daito-Ryu).

2) Cosa ti piace in particolare della disciplina?

Il Kendo mi ha affascinata subito con la sua eleganza e la sua esplosività, adoravo e adoro osservare i miei senpai (NDR: Compagni di pratica più anziani) mentre si allenano, sono i miei eroi! Adoro esprimere energia attraverso la mia voce. In generale sono una persona che ama farsi sentre ed esprimersi e, nel Kendo, posso incanalare e sfruttare al massimo questo. Inoltre, la sensazione di indossare il bogu (NDR: armatura usata nel Kendo) mi piace tantissimo, mi fa sentire “imbattibile” (anche se questo viene smentito ad ogni allenamento). 

3) Il Kendo ti ha cambiato? In che modo?

In quanto principiante per me il Kendo è ancora molto fisico, a livello mentale non posso dire di averlo ancora metabolizzato, d’altronde è un percorso che dura tutta una vita. Ma sicuramente mi sta insegnando a lanciarmi di più senza meditare troppo, a credere fino in fondo in quello che faccio, ma anche a mettermi in discussione, perché c’è una montagna di cose da imparare, e il sentiero è bello ripido. E poi mi ha insegnato a tenere la schiena dritta! Mia nonna non c’è mai riuscita!

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Enrique (Quique) Ortiz Andrés. Dietro la Maschera.

Proseguiamo la nostra serie di testimonianze sul Kendo con lo spagnolo Enrique (Quique) Ortiz Andrés, 2Dan di Kendo, trapiantato in Italia – Tessera EKF E.00055 !  

1) Da quanti anni fai Kendo? A che età hai iniziato a praticare?

Ho cominciato a fare Kendo alla età di 11 anni. Sono stato membro della Nazionale Spagnola dalla fine degli anni ottanta, ma dopo per diversi motivi (studio, professionali e famigliari) ho interrotto la pratica per più di 25 anni. Dopo la morte di mio padre ho sentito la necessità di riprendere la pratica dopo tanti anni d’inattività. Adesso, in Italia, sono veramente felice di essere stato accolto dal fantastico gruppo di persone del KKC (Kaizen Kendo Cava) e di aver ricominciato a fare Kendo dopo tanti anni.

2) Cosa ti piace in particolare della disciplina?

Il concetto dello Sen (先). Credo sia importante interiorizzare questo concetto nelle nostre vite: Sen no Sen, Sen Sen no Sen e finalmente Go no Sen per avere una corretta progressione nello sviluppo della nostra propria vita e nella relazione con gli altri, alla fine niente altro e niente di meno che i principi fondamentali della Zen Nippon Kendo Renmei (全日本剣道連盟 – ZNKR) contenuti nel documento: “The Purpose of Practicing Kendo”…, veramente meraviglioso quanmto semplice: Rispetto ed etichetta nel confronto degli altri e di te stesso.


3) Il Kendo ti ha cambiato? In che modo?

Ho cominciato Kendo quando non solo ero io un bambino, ma era anche l’inizio della sua diffusione in Spagna (il mio numero EKF è il E.00055!). Il Kendo è stato fondamentale nella formazione del mio carattere e nel mia percorso di crescita per diventare o cercare di diventare semplicemente una persona migliore; ricordo ancora da quando ero solo un adolescente  le parole di uno dei pionieri del Kendo in Spagna (Barcellona) e grande amico Jordi Randé Bonastre: “Fai Kendo, pensa Kendo, sogna Kendo…”. Di fatto la mia vita gravitava attorno al Kendo ed alla musica (Violoncello), ma soprattutto al Kendo. Solo adesso mi rendo conto di come in tutti i successi della mia vita -pur senza io rendermene conto- la pratica del Kendo, fatta durante la mia giovinezza, sia stata fondamentale! Per concludere vorrei aggiungere la mia immensa gratitudine a due persone fondamentali nello sviluppo del mio Kendo: Emilio Gómez e Hiroshi Hirano.


A.

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Maida Fanti. Dietro la Maschera.

Proseguiamo la nostra serie di testimonianze sul Kendo con Maida Fanti, 1 Dan, 37 anni del Fudo Myoo Ravenna.

1) Da quanti anni fai Kendo? A che età hai iniziato a praticare?
Pratico Kendo da 3 anni, ad ottobre saranno 4…

2) Cosa ti piace in particolare della disciplina?
La cosa che mi piace di più del Kendo sono gli shiai (NDR: combattimenti arbitrati) e l’ambiente che ci circonda!  


3) Il Kendo ti ha cambiato? In che modo?
Il Kendo ha cambiato del tutto la mia vita! Ora non posso più farne a meno! Agli inizi il Kendo mi ha aiutato soprattutto a rinforzare la mia auto-disciplina ed ad avere un maggiore controllo del mio corpo. Adesso invece mi accorgo di come il Kendo mi abbia insegnato a relazionarmi con la gente e con tutto ció che è intorno a me! Ora so di fare parte di una grandissima famiglia che mi supporta e mi aiuta a crescere.

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Alessandro Maggi. Dietro la Maschera.

Proseguiamo la nostra serie di interviste con Alessandro Maggi, 43 anni, 2Dan di Kendo, Kita Yama Dojo – Reggio Emilia.

1) Da quanti anni fai Kendo? A che età hai iniziato a praticare?

Ho iniziato a praticare Kendo a 37 anni. Accompagnavo mio figlio agli allenamenti, dopo la seconda volta ho chiesto se potevo provare e, da subito, i ragazzi del Dojo Kita Yama mi hanno fatto sentire a mio agio. Non c’è voluto molto per farmi innamorare del Kendo. Adesso io e mio figlio Giovanni di 13 anni (che ha iniziato a 7 anni) pratichiamo regolarmente insieme.

2) Cosa ti piace in particolare della disciplina?

Ci sono molti aspetti che mi piacciono del Kendo. In primis il Rei: è l’espressione della cortesia, del rispetto e della sincerità valori – a mio avviso – indispensabili nella vita di ciascuno di noi. Poi l’ambiente che è sano, sincero e senza alcuna competizione: ci si aiuta a vicenda proprio come in una grande famiglia. Infine la fase del ji-gheiko (NDR: combattimento) che impegna sia il fisico, ma soprattutto la mente: bisogna cercare con il proprio stile, intuito ed energia, di dominare l’avversario, sempre però nel rispetto e con gratitudine per il lavoro fatto insieme.   

3) Il Kendo ti ha cambiato? In che modo?

Il Kendo mi ha cambiato moltissimo. Ho notato molti miglioramenti sia a livello caratteriale che fisico. La mia autostima è decisamente aumentata: sono più determinato e riesco a gestire meglio ansie, paure e preoccupazioni della vita quotidiana. Ho una maggior consapevolezza del mio corpo in generale e di ciò che mi accade intorno. Ho avuto anche un miglioramento fisico: quando ho iniziato pesavo circa 110 chili ! Grazie a questo ed ad un costante allenamento sono diventato più agile e dinamico ed ho perso più di 30 chili! La strada è ancora lunga, ma l’importante è conoscere la via giusta da percorrere.

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Giulia ed Adelaide. Dietro la Maschera.

Proseguiamo la nostra serie di interviste con Giulia Gondolini 16 anni ed Adelaide Turchetti 13 anni, entrambe Kyu di Kendo del AIK Shinken Sui Kan di Ravenna.

 1) Da quanti anni fai Kendo? A che età hai iniziato a praticare?

Giulia. Ho iniziato Kendo circa 1 anno e mezzo fa ormai, quando avevo 14 anni. Mi sono ritrovata a fare la mia prima esperienza in un centro estivo, per poi appassionarmi e ritrovarmi in una vera palestra a settembre.

Adelaide.  Pratico Kendo anche io da 1 anno e  mezzo. Daniele Ballardini, mio attuale istruttore di Kendo e di vita, mi ha aperto un nuovo mondo, quello del Kendo. Le arti marziali mi hanno sempre incuriosito, ma avevo il timore di provarle poi, alla fine, grazie alla pazienza di Daniele, ho iniziato a intraprendere uno strano ma bellissimo percorso che mi ha fatto conoscere tante persone tra cui Giulia che mi è stata sempre accanto, oppure Giovanni Fresa che tra tante risate mi ha insegnato molto. 

2) Cosa ti piace in particolare della disciplina?

Giulia. Grazie al Kendo riesco a conoscere sempre persone nuove. Per non parlare del fatto che ti fa viaggiare in giro per l’Italia per le gare e gli stage. È grazie al Kendō che ho conosciuto la maggior parte dei miei amici, in un ambiente sano e positivo.

Adelaide.  Del Kendo mi piace la famiglia che si crea praticando e la consapevolezza di ciò che si è fatto magari vincendo un combattimento. Ho fatto bellissime esperienze conoscendo tante persone che mi hanno arricchito la vita, una tra tutte il campo estivo di Bedollo dove gli allenamenti erano sì molto duri ma anche gratificanti. Quando faccio Kendo mi sento un’altra persona sicura di me e felice per ciò che sto facendo.


3) Il Kendo ti ha cambiato? In che modo?

Giulia. Magari all’inizio non lo si nota, può sembrare una disciplina come le altre, una cosa quasi “strana”. Ma col tempo ti rendi conto di quanti benefici e quanto benessere porti il Kendo nella propria vita. Il Kendō è molto più di un semplice sport: è una crescita fisica e psicologica, quasi una ‘terapia’ che cambia totalmente il modo di vedere le cose e di pensare. È un arte marziale che aiuta a trovare l’equilibrio e l’energia dentro sé stessi con pazienza e disciplina che attraverso una tradizione millenaria arriva a noi, donandoci un altro modo di vedere la vita. Il Kendō è una disciplina che si applica non solo in palestra, ma diventa un respiro in qualsiasi momento della tua giornata. Grazie al Kendo sono passata dall’essere una ragazza solitaria e chiusa in me stessa, all’essere una giovane donna estroversa e sicura di sè e delle proprie capacità, sono diventata una persona migliore, più naturale e positiva alla vita. 

Adelaide. Il Kendo mi ha cambiato sotto tanti aspetti come per esempio: non aver paura a rapportarmi con altre persone, tirare fuori la grinta che ho sempre avuto ma mai sfoggiato e ho iniziato a credere in me e in quello che faccio. Quando dico di fare Kendo ad altre persone queste all’inizio sono perplesse non essendo uno sport molto diffuso, ma quando mi metto a spiegarlo le persone iniziano a farmi domande ed ad appassionarsi perché il Kendo è forza, calma ma sopratutto passione. Molti dicono che il Kendo cambia le persone e io sono assolutamente d’accordo, ma non le cambia soltanto le rende migliori.

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Valentina Barbieri. Dietro la Maschera

Proseguiamo la nostra serie di interviste con Valentina Barbieri, 30 anni, 5Dan di Kendo, più volte nella Nazionale Italiana.

1) Da quanti anni fai Kendo? A che età hai iniziato a praticare?

A 16 anni ho partecipato alla mia prima lezione di Kendo tenuta dal M° Stefano Verrina presso la palestra Shodan di Reggio Emilia quindi, ad oggi, sono 14 anni di pratica.

2) Cosa ti piace in particolare della disciplina?

La caratteristica che più mi affascina di questa arte marziale è come riesca a rivelarsi sempre nuova e complessa nonostante vi siano, tutto sommato, ‘solo’ 4 punti da colpire: ovvero il “men”, il “kote”, il “do” e lo “tsuki”, come fossero i colori primari da utilizzare per dipingere un capolavoro che, trasposto nel kendo, è il colpo perfetto ovvero “yoko-datotsu” (NDR: colpo valido).

3) Il Kendo ti ha cambiato? In che modo?

Decisamente sì, il Kendo mi ha cambiata. Dedico alla pratica almeno 3 giorni alla settimana e gran parte dei miei weekend, è così preponderante nella mia vita che sarebbe difficile non subirne le conseguenze. Il Kendo mi ha aiutata sotto molti aspetti: mi ha insegnato il valore della pazienza, del sacrificio e dell’onestà, ha allenato la mia capacità di concentrazione e mi ha resa meno impulsiva; mi ha fatto conoscere e affrontare periodi difficili in cui credevo, tutto ad un tratto, di aver disimparato ad eseguire le tecniche più elementari ed invece erano l’incipit di un nuovo passo verso nuovi traguardi.

Concludendo, non si smette di essere un “kendoka” una volta tolta la maschera.

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Paolo Vanelli. Dietro la Maschera

Iniziamo questa serie con Paolo Vanelli, Presidente e socio fondatore del Musokan di Bologna, nato nel 1943 (77 anni). 5Dan di Kendo, 6Dan Renshi Iaido, 4Dan Jodo, benemerito CIK (http://www.kendo-cik.it/Italiano/benemeriti.cfm).

1) Da quanti anni fai Kendo? A che età hai iniziato a praticare?

Ho iniziato a praticare le arti marziali negli Anni ’60, prima con il judo e passando poi al karate della grande scuola bolognese. Dopo la laurea in Sociologia, e diversi anni di lavoro trascorsi lontano da Bologna, a 35 anni nel 1978 ho incontrato il Kendo (NDR: sono ad oggi 42 anni di pratica!)

2) Cosa ti piace in particolare della disciplina?

L’attrazione esercitata da una cultura tanto diversa dalla nostra quale quella giapponese, per il grande fascino della spada e perché il Kendo rappresenta la pratica più fedele all’idea e all’immagine del “budo” (insieme delle arti marziali). Ritengo che questi siano i tratti fondamentali che accomunano tutti coloro che si avvicinano a questa pratica, la quale, grazie alla adozione di protezioni per il capo, il torace e le mani, nonché all’utilizzo di una spada in bambu (shinai), consente a chiunque, uomini e donne di qualsiasi età, una pratica sicura e prolungata nel tempo.

3) Il Kendo ti ha cambiato? In che modo?

Lo scopo del Kendo è formare la personalità attraverso l’applicazione dei principi della Spada, unendo mente e corpo in un corretto e determinato allenamento teso a superare inibizioni ed a raggiungere sicurezza interiore, conoscenza e tranquillità di spirito.(NDR: Nel 1975 la All Japan Kendo Federation (AJKF) – in Giapponese Zen Nippon Kendō Renme (ZNKR), abbreviato in Zen Ken Ren – ha sviluppato e pubblicato un documento intitolato “The Concept of Kendo” in cui si stabilisce lo Scopo del Kendo)

Con la pratica continua negli anni ho cercato di assimilare questi principi traducendoli nel quotidiano cercando di migliorare me stesso e nei rapporti con gli altri.
Il Kendo è una disciplina che può essere praticata a qualsiasi età e per tutta la vita; l’allenamento è sia fisico che mentale. Forse è l’unica arte marziale che si può sviluppare per più generazioni, intendo che puoi vedere praticare insieme nipoti, padri e nonni. Che ci si trovi a praticare ad Hanoi, a Los Angeles, a Roma oppure a Osaka, all’ingresso del dojo ognuno sa cosa deve fare. Perché nel Kendo non c’è niente che sia lasciato al caso.

Oggi il Kendo è una via aperta a tutto il mondo, che porta all’amicizia, al rispetto e all’onestà.

Paolo Vanelli

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Dietro la Maschera. Introduzione

Nel Kendo a differenza degli sport tradizionali non conta la vittoria in quanto tale, ma la vittoria con onore e nel modo corretto. Per arrivare a ciò occorrono: disciplina, coraggio, lealtà, sacrificio, compassione ed una punta di ottimismo.

La prima vittoria però è sempre quella di presentarsi al Dojo (luogo di pratica) per l’allenamento.

Questa rubrica virtuale vi farà conoscere i praticanti di vari Dojo, le loro storie, i loro volti, il loro percorso. E tu che cosa aspetti ad iniziare a fare Kendo?

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KENDO Giovanissimi

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Siamo una associazione sportiva dilettantistica senza scopo di lucro nata nel 2018. La nostra principale attività è la promozione della pratica del Kendo nel Nord Sardegna.

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