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Paolo Vanelli. Dietro la Maschera

Iniziamo questa serie con Paolo Vanelli, Presidente e socio fondatore del Musokan di Bologna, nato nel 1943 (77 anni). 5Dan di Kendo, 6Dan Renshi Iaido, 4Dan Jodo, benemerito CIK (http://www.kendo-cik.it/Italiano/benemeriti.cfm).

1) Da quanti anni fai Kendo? A che età hai iniziato a praticare?

Ho iniziato a praticare le arti marziali negli Anni ’60, prima con il judo e passando poi al karate della grande scuola bolognese. Dopo la laurea in Sociologia, e diversi anni di lavoro trascorsi lontano da Bologna, a 35 anni nel 1978 ho incontrato il Kendo (NDR: sono ad oggi 42 anni di pratica!)

2) Cosa ti piace in particolare della disciplina?

L’attrazione esercitata da una cultura tanto diversa dalla nostra quale quella giapponese, per il grande fascino della spada e perché il Kendo rappresenta la pratica più fedele all’idea e all’immagine del “budo” (insieme delle arti marziali). Ritengo che questi siano i tratti fondamentali che accomunano tutti coloro che si avvicinano a questa pratica, la quale, grazie alla adozione di protezioni per il capo, il torace e le mani, nonché all’utilizzo di una spada in bambu (shinai), consente a chiunque, uomini e donne di qualsiasi età, una pratica sicura e prolungata nel tempo.

3) Il Kendo ti ha cambiato? In che modo?

Lo scopo del Kendo è formare la personalità attraverso l’applicazione dei principi della Spada, unendo mente e corpo in un corretto e determinato allenamento teso a superare inibizioni ed a raggiungere sicurezza interiore, conoscenza e tranquillità di spirito.(NDR: Nel 1975 la All Japan Kendo Federation (AJKF) – in Giapponese Zen Nippon Kendō Renme (ZNKR), abbreviato in Zen Ken Ren – ha sviluppato e pubblicato un documento intitolato “The Concept of Kendo” in cui si stabilisce lo Scopo del Kendo)

Con la pratica continua negli anni ho cercato di assimilare questi principi traducendoli nel quotidiano cercando di migliorare me stesso e nei rapporti con gli altri.
Il Kendo è una disciplina che può essere praticata a qualsiasi età e per tutta la vita; l’allenamento è sia fisico che mentale. Forse è l’unica arte marziale che si può sviluppare per più generazioni, intendo che puoi vedere praticare insieme nipoti, padri e nonni. Che ci si trovi a praticare ad Hanoi, a Los Angeles, a Roma oppure a Osaka, all’ingresso del dojo ognuno sa cosa deve fare. Perché nel Kendo non c’è niente che sia lasciato al caso.

Oggi il Kendo è una via aperta a tutto il mondo, che porta all’amicizia, al rispetto e all’onestà.

Paolo Vanelli

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Dietro la Maschera. Introduzione

Nel Kendo a differenza degli sport tradizionali non conta la vittoria in quanto tale, ma la vittoria con onore e nel modo corretto. Per arrivare a ciò occorrono: disciplina, coraggio, lealtà, sacrificio, compassione ed una punta di ottimismo.

La prima vittoria però è sempre quella di presentarsi al Dojo (luogo di pratica) per l’allenamento.

Questa rubrica virtuale vi farà conoscere i praticanti di vari Dojo, le loro storie, i loro volti, il loro percorso. E tu che cosa aspetti ad iniziare a fare Kendo?

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Siamo una associazione sportiva dilettantistica senza scopo di lucro nata nel 2018. La nostra principale attività è la promozione della pratica del Kendo nel Nord Sardegna.

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