Proseguiamo la nostra serie di interviste con Alessandro Maggi, 43 anni, 2Dan di Kendo, Kita Yama Dojo – Reggio Emilia.
1) Da quanti anni fai Kendo? A che età hai iniziato a praticare?
Ho iniziato a praticare Kendo a 37 anni. Accompagnavo mio figlio agli allenamenti, dopo la seconda volta ho chiesto se potevo provare e, da subito, i ragazzi del Dojo Kita Yama mi hanno fatto sentire a mio agio. Non c’è voluto molto per farmi innamorare del Kendo. Adesso io e mio figlio Giovanni di 13 anni (che ha iniziato a 7 anni) pratichiamo regolarmente insieme.
2) Cosa ti piace in particolare della disciplina?
Ci sono molti aspetti che mi piacciono del Kendo. In primis il Rei: è l’espressione della cortesia, del rispetto e della sincerità valori – a mio avviso – indispensabili nella vita di ciascuno di noi. Poi l’ambiente che è sano, sincero e senza alcuna competizione: ci si aiuta a vicenda proprio come in una grande famiglia. Infine la fase del ji-gheiko (NDR: combattimento) che impegna sia il fisico, ma soprattutto la mente: bisogna cercare con il proprio stile, intuito ed energia, di dominare l’avversario, sempre però nel rispetto e con gratitudine per il lavoro fatto insieme.
3) Il Kendo ti ha cambiato? In che modo?
Il Kendo mi ha cambiato moltissimo. Ho notato molti miglioramenti sia a livello caratteriale che fisico. La mia autostima è decisamente aumentata: sono più determinato e riesco a gestire meglio ansie, paure e preoccupazioni della vita quotidiana. Ho una maggior consapevolezza del mio corpo in generale e di ciò che mi accade intorno. Ho avuto anche un miglioramento fisico: quando ho iniziato pesavo circa 110 chili ! Grazie a questo ed ad un costante allenamento sono diventato più agile e dinamico ed ho perso più di 30 chili! La strada è ancora lunga, ma l’importante è conoscere la via giusta da percorrere.